ATALANTA – JUVENTUS 1-3. La chimica dei “Gemelli” Pipita e Joya. CR7 alieno o alienato!? di Giuseppe Marchetta
La chimica è la scienza che studia la composizione della materia ed il suo comportamento. Oggetti di studio della chimica sono principalmente le proprietà dei costituenti della materia (atomi), delle entità molecolari, delle specie chimiche, delle miscele e dei materiali costituiti da una o più specie chimiche. Esistono numerosissime specializzazioni e discipline della chimica, ad esempio: la chimica farmaceutica, la chimica industriale, la chimica dei polimeri e delle macromolecole, degli alimenti, dello stato solido e delle superfici, l’astrochimica, la cosmochimica, l’elettrochimica, la geochimica, la chimica teorica, la citochimica, l’istochimica, la chimica clinica, la nucleare, la radiochimica, la chimica delle radiazioni, la metallorganica, la stereochimica, l’ambientale, la verde, la fotochimica, la sonochimica, la chimica del suolo, dell’atmosfera, la radiofarmaceutica, l’aerotermochimica, la chimica del restauro, dei beni culturali, la strutturistica chimica, la magnetochimica, la quantistica, la femtochimica, la chimica dei colloidi, delle interfasi, la combinatoria, la computazionale, la matematica, la chemioinformatica, la chemiometria, la chimica dei materiali, del cemento, la chimica dolce, la chimica supramolecolare, la nanochimica. Esiste poi, nel filone del sentito dire, la chimica nei rapporti interpersonali. Ebbene se tra due o più persone s’instaura un certo livello di rapporto, come ad occhi chiusi, si dice che tra loro c’è chimica. Nel mondo del calcio, se tra giocatori appartenenti allo stesso team c’è chimica, allora si va dritti sulla strada del successo. In particolare se la chimica riguarda i “tenori” in campo, in genere le punte, allora lo spettacolo è assicurato. In genere se la chimica appartiene al duo d’attacco, allora addirittura si parla di “Gemelli del gol”. Nel calcio italiano il fenomeno dei cosiddetti “Gemelli” nacque a metà degli anni ’70 dl secolo scorso, quando Paolino Pulici e Francesco Graziani, bomber entrambi appartenenti al sodalizio del risorgivo Torino FC di quegli anni, facevano faville a suon di gol propedeutici all’affermazione del proprio team che all’epoca spesso andava a braccetto con la grande Juve trapattoniana dei primordi ai vertici del Campionato italiano di serie A. Sull’altra sponda del Po. ovvero quella bianconera, i “Gemelli” per un paio d’anni furono Roberto Bettega e Roberto Boninsegna. Nell’Inter degli anni succesivi i “Gemelli” erano Alessandro Altobelli e Carletto Muraro. Negli anni ’80 e ’90 emersero strane coppie-gol formato articolo “il”, ossia col classico “pennellone” in mezzo all’area, ed il piccoletto a girarvi intorno (all’area ed al pennellone). Si pensi a Aldo Serena e Massimo Briaschi, Andrea Carnevale e Diego Maradona, lo stesso Serena e Ramon Diaz, Gianluca Vialli e Roberto Mancini, Alain Boksic e Beppe Signori, Pierluigi Casiraghi e Totò Schillaci, Stefano Borgonovo e Roby Baggio, lo stesso Vialli e Baggio medesimo, Andriy Shevchenko con Pippo Inzaghi, David Trezeguet e Alex Del Piero. Con la crisi economica che ha investito il Mondo intero e scosso l’Italia, ovviamente pure il calcio italiano è entrato in un tunnel da cui ancora deve riemergere. Con la stessa crisi son spariti gli attaccanti di peso e di “Gemelli” non si sente più parlare, tantomeno di chimica applicata al futbol. Eppur la Juve le sta provando tutte per venirne a capo, rimanendo attaccata agli storici ideali di gioventù, bellezza, fede e vittoria. Oggi la Juve rimette il naso fuori perchè ha ritrovato i “Gemelli del gol”, al secolo: Gonzalo Higuain da Brest, detto “Pipita” e Paolino Dybala da Laguna Larga, in arte “la Joya”. 15 presenze e 5 reti il primo; 15 gettoni e 6 gol il secondo in questa fase iniziale di stagione. Nella Juve in totale 120 gettoni e 60 segnature per il Pipita, 197 presenze ed 84 gol per la Joya. Insomna i numeri con loro non scherzano affatto. In tutto ciò il fenomenale ed assoluto CR7 sembrerebbe esserne avulso. In questo anno ed un terzo di suo impiego alla corte di Madama, sembra essere per davvero un alieno, nel senso di essere appartenente ad un altro pianeta d’ordine superiore, ma soprattutto un alienato rispetto al resto del gruppo, con cui pare non aver trovato il giusto rapporto. In particolare il suo legame con Dybala ed Higuain, soprattutto in campo, pare non dia alcun segno di vita, sia che l’uomo di Madeira giochi con l’uno piuttosto che in sodalizio con l’altro. Numeri alla mano così pare. Ogni qualvolta CR7 non scenda in campo. i topi ballano ed in particolare i “Gemelli” danno il loro meglio. Così è capitato in Champions l’anno scorso a Paolino Dybala, autore di una splendida tripletta contro lo Young Boys, così è successo stavolta all’Atleti Azzurri d’Italia, ora Gewiss Stadium, in quel di Bergamo di sotto, ove i due funamboli argentini si son divisi la posta del pacchetto segnature all’attivo, ma soprattutto, han duettato splendidamente in fraseggi rapidi e stretti nel sontuoso finale, gestito in beethoveniano e solenne crescendo. Ma, come diceva Enzino Tortora, veniamo al sodo. Maurizio Sarri sa bene d’aver in mano tre tenori d’assoluto valore ed in cuor suo coverebbe un giorno di poterli impiegare insieme per la gioia dei suoi ed il cagotto degli avversari. Anche perchè il calcio vincente moderno insegna la necessità di 3 immensi contemporaneamente nella mischia là davanti. Vedi il Barca di Neymar, Suarez e Messi; il Real di Bale, Benzema e lo stesso CR7; il Liverpool di Firmino, Mané e Salah. Ma Sari nostro è ancor frenato dal razionalismo, lo scentismo, il positivismo di cui il mondo Juve ai vertici è imperituramente impregnato. Sicchè fa come avrebbe fatto Max Allegri: prima pensa all’equilibrio. Siccome CR7 ha un dolorino di pancia, più che di ginocchio, allor vedi il toscanaccio di Napoli approfittarne per rispolverare l’affidabilità dei “Gemelli” argentini proprio a scapito del portoghese, lasciato al caldo ed all’asciutto della sua splendida dimora sui colli torinesi. Alla fin fine il Sarri manda in campo: Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, De Sciglio; Khedira, Pjanic, Bentancur; Bernardeschi, Higuain, Dybala. Gasperson ribadisce con il suo 3-4-2-1, ovvero: Gollini; Toloi, Palomini, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic, Gomez; Barrow. Arbitra il sig. Gianluca Rocchi di Firenze, il quale è già là sul verdissimo prato del Gewiss, effettua i controlli di rito e d’improvviso fischia forte come un capotreno, si parte! 3′ buon intervento scivolato di De Sciglio su Pasalic. 4′ colpo di testa Djimsiti con stacco imperioso da corner, ma il difensore atalantino non inquadra lo specchio di poco. 5′ cross di Khedira pericoloso, libera Djimsiti in corner. 7′ ammonito Higuain dacchè Cuadrado mette il Pipita davanti a Gollini che riesce ad anticiparlo in uscita. Poi scontro tra i due: Rocchi ammonisce l’argentino accusato di aver “lasciato lì” il piede. 8′ sforbiciata di Barrow in area ma sbilenca ed inutile. 10′ ammonito Palomino per intervento in ritardo su Higuain. 11′ punizione di Dybala dai 30 metri decentrati: Gollini controlla il pallone uscire. 12′ fallo di mano di Pjanic. Volevano il giallo i giocatori dell’Atalanta ma l’intervento è totalmente involontario. 13′ liberato al tiro sugli sviluppi di corner, il Berna spara altissimo. 14′ tiro di Toloj che arriva al limite e calcia. Blocca a terra agevolmente Szczesny. 16′ Gomez calcia il pallone sul braccio di Khedira. Rocchi prima fa segno di lasciar correre e poi assegna il penalty. La distanza era davvero ravvicinata e non è chiaro se il tedesco tocchi prima il pallone col piede. In ogni caso il braccio aperto non pare oltrepassi la linea di livello delle spalle. 17′ Barrow sbaglia il rigore cogliendo la traversa piena e poi sulla ribattuta Pasalic non trova la porta di testa. 21′ tiro di Higuain da fuori area. Pallone centrale, facile per Gollini. 23′ grandissimo intervento di Szczesny che respinge sulla linea un colpo di testa di Pasalic. 24′ salvataggio di De Sciglio che mura Hateboer dopo la respinta corta di Szczesny sul cross di Gomez. 26′ Bernardeschi è costretto ad uscire per un problema al costato destro. Al suo posto Ramsey. 27′ giallo per la Joya che voleva il possesso della palla contesa. Nervosismo in campo, poi Bonucci restituisce con fair play all’Atalanta. Fischia il pubblico all’indirizzo dell’argentino. 29′ intervento spericolato di Szczesny ma alla fine efficace. Sbrogliata una situazione complicata in area. 32′ tiro di Toloi dal limite bloccato a terra da Szczesny. 36′ grande intervento di De Ligt in anticipo su Barrow. 38′ servito da Dybala, il Pipita viene murato in corner da Palomino. 41′ ammonito Freuler per scivolata in ritardo su Higuain. 42′ punizione di Pjanic che prova a sorprendere Gollini ma il pallone si perde sul fondo. 44′ Bonucci mura Pasalic. Buono il posizionamento del capitano bianconero. 45′ ammonito Gosens: travolto Bentancur da dietro. 45+1′ punizione di Pjanic dai 30 metri, il pallone decolla in curva. 45+2′ Barrow va alla conclusione affrettata in area, blocca Szczesny. 45+3′ ammonito Cuadrado per un pestone su Gosens. 45+3′ girata di Toloi: blocca Szczesny con sicurezza. 45+3′ altro ottimo intervento di De Ligt sul cross basso di Gomez. 45+3′ Rocchi manda tutti al coperto a prendere un thé. Gasp gongola, i suoi stanno dando il meglio. Sarri mugugna ma è convinto che la davanti i suoi possano ancora inventare qualcosa, specie se la tenuta dietro è costante. Il finale può riservare qualcosa d’importante ed in più nella manica dipone dell’asso Douglas Costa. Poi si riparte. 48′ passaggio sbagliato in zona pericolosa di Bonucci, poi Pjanic è costretto al fallo. 49′ Bentancur colpisce col braccio in area Juve, ma l’arto è assolutamente attaccato al corpo. 50′ De Ligt a terra dolorante per un brutto colpo alla spalla. Rimane in campo stringendo i denti. 52′ altro ottimo intervento in anticipo di De Ligt che sembra essersi ripreso. 55′ il Pipita chiude in spaccata sul primo palo sul suggerimento di Ramsey. Debole e facile per Gollini. 56′ Gosens stacca da solo sul secondo palo sul cross di Barrow. Atalanta meritatamente in vantaggio! 61′ cross di Gomez da sinistra con traiettoria pericolosa che si perde sul fondo. 62′ ammonito Toloi per uno sgambetto su Higuain in ripartenza. 63′ salvataggio di De Ligt con altra enorme chiusura che mura Muriel. 67′ parte Dybala centralmente poco oltre la metà campo. Va in accelerazione e penetrazione in area: ne salta tre ma poi prova un dribbling di troppo appena davanti al portiere avverso. 70′ Dybala trova genialmente Douglas Costa che poi non riesce a servire nessuno in area. Per la Juve si fa dura. Sembra finita. 74′ azione insistita bianconera da destra. Batti e ribatti al limite, palla ad Higuain spalle alla porta, controllo e girata volante. La palla incoccia sullo stinco di Toloi e la palla finisce in rete alla sinistra d’uno spiazzatissimo Gollini. 1-1 e palla al centro! 75′ conclusione sbilenca di Ramsey da fuori. 77′ conclusione violenta da fermo di Muriel dai 30 metri in posizione centrale. Szczesny mette in corner senza rischiare la presa. 78′ intervento difensivo in spaccata volante di Emre Can al limite della propria area: il pallone prima tocca la gamba e poi termina sul gomito. Rocchi consulta il Var e poi lascia correre. 82′ bella azione corale di contropiede bianconera, Dybala sembra voler entrare in area ma apre a destra per l’accorrente Cuadrado sul limite del fuorigioco. Cross basso radente verso il dischetto del rigore ove sopraggiunge come un falco il Pipita che di piatto insacca nella porta sguarnita. Juve addirittura in vantaggio! proteste dell’Atalanta che voleva un precedente fallo di mano del colombiano. Fallo di mano che c’era ma il Var non poteva intervenire perché l’intervento avviene prima dell’inizio dell’azione che porta al gol. 85′ Freuler travolge Szczesny. Non frena la corsa dello svizzero sull’uscita del polacco. 88′ tiro-cross di Muriel. Libera tra mille affanni la difesa bianconera. 90+2′ Higuain innesca la Joya in contropiede: il 10 rientra sul mancino e fulmina Gollini sul primo palo. Incredibile: Atalanta 1, Juve 3! 90+6′ triplice ed aulico fischio di Rocchi al Gewiss Stadium: è finita! la Juve vince una partita che ai punti avrebbe dovuto perdere ma che fa sua grazie alla miglior gestione delle energie, alla calma, che rimane sempre la virtù dei forti, ed alle prodezze dei suoi campioni. Insomma alla fine Madama rimane sola in vetta e padrona del suo destino, per l’ennesima volta.
Amen
PAGELLE JUVENTUS:
SZCZSENY 7: ipnotizza Barrow appostato al dischetto, provocandone l’errore decisivo, e compie un paio d’ottime parate salvifiche. Sul gol subito avrebbe dovuto urlare meglio ai suoi richiamandoli alla marcatura stretta. Ma pare che sotto ci sia lo zampino del mister che vuole solo marcature a zona.
CUADRADO 7,5: suo l’affondo decisivo. Se la cava benino in fase difensiva, nonostante Khedira lo aiuti poco. Insomma il solito immenso Cuadradone di stagione.
BONUCCI 6: un po’ meno ordinato del solito. Non riesce ad impostare perchè pressato subitamente.
DE LIGT 7,5: grande partita difensiva, basata sull’enorme fisicità, sull’anticipo e la rapida chiusura. In vistosissimo e beneaugurante crescendo.
DE SCIGLIO 6: s’impegna al massimo ma da l’idea d’esser un eterno ragazzino alla ricerca della pacca sulla spalla. Manca completamente di spunto in profondità e patisce enormemente la fisicità rude e tignosa dei bergamaschi locali.
KHEDIRA 5: molto al di sotto del suo potenziale. Soffre tremendamente il perpetuo dinamismo orobico.
EMRE CAN 5: entra, sembra la sua partita visto che lui è un cinghialone. Eppur mai lo si vede all’opera se non per un presunto fallo da rigore contro i suoi. Lavoro oscuro?
PJANIC 5: chiuso ogni dove. E’ lui evidentemente la primaria preoccupazione del Gasp. Appare pure un poco stanchino e timoroso di ricadute all’adduttore.
BENTANCUR 5: soffre il contesto fisico e dinamico insieme e la mancanza di rifornimenti a lato e da dietro.
DOUGLAS COSTA 5,5: entra senza incidere come al solito. A fine partita accusa dolori muscolari. Ci risiamo.
BERNARDESCHI 4: finchè regge fisicamente è disastroso. Pare abbia perso ogni dote tecnica ed atletica. Esce per colpa di una botta all’addome che ne complica la respirazione.
RAMSEY 5,5: qualche discreta ma saggia apertura. Non incide più di tanto, anche nel gran finale.
DYBALA 8: gioca, dribbla, s’intrufola, si diverte e diverte, segna e fa segnare come Omar Sivori.
HIGUAIN 7,5: due reti all’attivo, anche se la prima abbastanza fortunosa, segnata con il sussidio d’una deviazione orobica che inganna Gollini per il gollonzo del pareggio. La seconda marcatura avviene al termine d’azione da manuale.
SARRI 6: gioco allegriano molto più che sarriano.
ARBITRO (sig. Gianluca Rocchi di Firenze) 4,5: colpevole di ammettere il gioco ruvido atalantino fin dalle prime battute. Ammonisce gli orobici solo nel finale a giochi fatti. Concede un rigore dubbio ai bergamaschi. Ce ne era forse uno più evidente ai danni bianconeri per fallo da can di Can.
Voster
Giuseppe Marchetta