JUVENTUS – FIORENTINA 3-0 e la guerra di Rocco. Di Giuseppe Marchetta
Guerra. La guerra è un conflitto armato tra due o più paesi, o tra diversi gruppi di persone all’interno dello stesso paese. Negli anni Settanta il cantante soul Edwin Starr chiedeva ironicamente a cosa servisse la guerra: “War! Huh! What is it good for?”. E anche noi rispondiamo “assolutamente a nulla”. Il termine “guerra civile” non significa che la guerra è cortese e gentile, ma che essa si svolge tra i cittadini di una stessa nazione o comunità, come nella guerra civile americana, avvenuta durante la metà del XIX secolo. Con “guerra” ci si può riferire anche ad un combattimento non militare, cioè ad una situazione di tensione, come quella tra squadre sportive rivali, o tra le diverse classi sociali, o anche tra vicini di casa. Oppure addirittura tra marito e moglie, come avvenne per l’umil scribacchino presente. D’altronde un Amico grande, grande che di più giusti non ce n’è, l’aveva detto: “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa…” E questo in conseguenza del fatto che: “…Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”. Ma cominciando dallo scribacchino di cui sopra, se ripenso al rapporto focoso, passionale, pugnace, con la mia ex-moglie, il problema quasi sempre è che, avvinti da quella spessa coltre di perbenismo di cui tutti più o meno siamo corazzati, la colpa del conflitto la si attribuisce sempre all’altro. Fa eco e storia la celeberrima: “è stato lui ad incominciare..”. Ma la guerra alla fine la si fa sempre in due. Lo noto in dettaglio oggi che ho a che fare con i miei due maschietti di 4 e 3 anni, sempre a giocare tra loro, ma anche quasi sempre in lotta. Ebbene il fascino del gioco del calcio è anche in questo. Paradigmatico come è in molti aspetti della vita, il calciò è anche e soprattutto passionalità, lotta e, come diceva Winston Churchill: “…gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio…”. Perciò non mi sorprende affatto l’atteggiamento di Sir Rocco Commisso, l’italo-americano di Marina di Gioiosa Ionica, nonchè Presidente della AC Fiorentina. E non mi sorprende più di tanto che l’opinione pubblica sia andata compatta dietro alla polemica nata dalle parole espresse dal Commisso al termine del match tra Madama e la sua Viola, ossia: “Sono disgustato, partita decisa dall’arbitro”. Sia andata compatta e solida, alla fine dando torto a Rocco, ma mica più di tanto. A tutti in sostanza è sfuggito che comunque, con o senza i 2 rigori pro-Juve, Madama avrebbe vinto lo stesso, chè è nettamente più forte. E se qualcuno, anche di fede biancomera, non ha saputo intravedere il seme del sarrismo, denunciando invece una manovra troppo lenta delle zebre, gli devo ahimè far notare che la guerra, come sempre, la si fa in due. La Fiorentina, che con la juve da quasi 40 anni ha il dente avvelenato, ha giocato la sua bella partita della vita, schierando il pullman davanti alla difesa e sfido qualsiasi squadra, anche Barca o City, a vedere se si sarebbe comportata meglio. In altri termini il Commisso ha denotato una scarsa statura morale, un’intrinseca incapacità di saper perdere, additando ad altro, a guisa d’alibi, la colpa della propria meritata sconfitta. Ma torniamo a bomba ed al perbenismo virulento che da sempre contraddistingue l’essere umano. Torniamo alla celebre: “è stato lui ad incominciare!”. Mi spiace per il buon Rocco Commisso, ma lui c’ha proprio fatto la figura, come dice lui di altri, dello “scemo d’America”. Maurizio Sarri, tosco di Napoli, va imperterrito avanti per la sua strada. Aveva capito alla vigilia di codesto match che l’importante sarebbe stato l’equilibrio ed il non infrangere il proprio attacco contro il probabile muro viola, come successo a Napoli contro gli scaltri azzurri di Rino Gattuso. Sicchè rinunicia al “tridente pesante” e schiera il 4-3-3 con: Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Rabiot; Douglas Costa, Higuain, Ronaldo. Beppe Iachini risponde con il 3-4-3, ovvero: Dragowski; Ceccherini, Igor, Pezzella; Lirola, Benassi, Pulgar, Dalbert; Ghezzal, Cutrone, Chiesa. Arbitra il sig. Fabrizio Pasqua di Nocera Inferiore, lo qual poderoso e forte, corre al centro del campo ove i 22 scalpitanti giocatori aspettano ansiosi. Indi gonfia il petto e zuffola forte: si parte! 1′ Smarcato da Cristiano Ronaldo col tacco, Rabiot affonda sulla sinistra e mette dentro basso per Higuain. Suggerimento però troppo timido. 4′ Numero di Douglas Costa ad eludere il pressing di Benassi. 5′ Innescato con un bel lancio da Alex Sandro, il Pipita viene murato al momento della conclusione da Igor. 7′ Lancio di Cuadrado: non può arrivare Cristiano Ronaldo sul pallone che viene raccolto da Dragowski. 8′ Tiro di Pulgar sul piazzato da fuori che viene bloccato in tuffo da Szczesny. 10′ Toccato da Cutrone al momento della conclusione sull’assist di Cuadrado, Pjanic non trova l’impatto col pallone. Pasqua lascia correre, tanti dubbi e proteste: il 5 bianconero stava per concludere a botta sicura da dentro l’area. 12′ Deviazione Douglas Costa in anticipo complicato su cross di Cuadrado. Pallone sul fondo. 14′ Colpo di testa Bonucci in stacco perentorio sugli sviluppi di corner. Il centrale va a contendere il pallone a Dragowski che involontariamente lo colpisce in testa. Molto dolorante il 19 che però può continuare la partita. 18′ Verticalizzazione di Cuadrado che premia il taglio di Higuain il cui tentativo di cross per Ronaldo viene però ostacolato. 21′ Cross di Alex Sandro per CR7 a cui però non perviene il pallone. 22′ Grande riflesso di Szczesny sulla deviazione di tacco ravvicinata di Chiesa, preceduta da un altro colpo di tacco di Benassi. 23′ Gran botta di controbalzo di Lirola da fuori. Disinnescato ancora da Szczesny. Poi altro pallone pericoloso in mezzo, difesa un po’ in bambola. 24′ Cross di Douglas Costa col destro, pallone troppo su Dragowski. 25′ Douglas Costa per Pjanic: l’inserimento del bosniaco è interessante ma il pallone impreciso. 26′ Conclusione violenta da fuori di Chiesa ma abbondantemente alta sullo specchio di Szczesny. 27′ Tiro di Bentancur da fuori leggermente deviato che Dragowski riesce a respingere in qualche modo. 32′ Cristiano Ronaldo giù in area per un abbraccio di Igor, l’arbitro lascia ancora correre ma ancora molti dubbi. 33′ Ammonito Chiesa per intervento duro in ritardo su De Ligt. 35′ Ammonito Bonucci che aveva precedentemente commesso un fallo molto onesto su Cutrone. Severo qui Pasqua. 37′ Mano staccata dal corpo di Pezzella sul tiro da fuori di Pjanic. Intervento che aumenta il volume del corpo: Pasqua assegna il penalty dopo aver visionato il Var. Ammonito il difensore. 40′ Rigore forte ed angolatissimo di Ronaldo su cui non può arrivare Dragowski, vanamente proteso in tuffo. 43′ Respirazione contratta per Ronaldo che ha subito un blocco. 45+1′ Cross di Douglas Costa: nessuno però ad attaccare il secondo palo e la sfera si perde nel vuoto. Quindi Pasqua manda tutti a prendere il thé. Cosa che nel frattempo non fa Commisso, a detta di Nedved. Ma lo scriba presente personalmente gli avrebbe comunque consigliato la camomilla. Sarri vuole i suoi più veloci e che continuino nel pressing in avanti. Iachini dice ai suoi di tenere piazzato il pullman davanti alla difesa, di menare come fabbri, di rimanere il più possibile in partita e di avere pazienza. Si ricomincia. 47′ Cross di Ronaldo che non arriva ad Higuain per una deviazione. 50′ Ammonito Ghezzal per intervento in ritardo sulla caviglia di Cuadrado, molto dolorante. 54′ Conclusione da fuori di Benassi deviata che per poco non diventa un assist per Dalbert. Situazione potenzialmente letale. 57′ Colpo alla testa per Rabiot costretto ad uscire momentaneamente dal campo. 59′ Ronaldo in offside sul suggerimento di Douglas Costa. 63′ Conclusione dal limite di Benassi dopo un’azione insistita della Fiorentina. Pallone fuori di un’unghia con Szczesny immobile. 64′ Douglas Costa salta secco Dalbert in area e mette dentro per Higuain che devia verso la porta. Grande riflesso di Dragowski, poi la successiva conclusione di Ronaldo viene murata. 64′ Colpo di testa di De Ligt in stacco, sugli sviluppi di corner, parato centralmente da Dragowski. 70′ Mano di Cutrone in area: l’attaccante viola impatta col polso sul colpo di testa di De Ligt. Pasqua lascia correre, valutando il braccio attaccato al corpo. 72′ Tiro di Rabiot improvviso ed effettuato da fuori. In qualche modo Dragowski. 76′ Punizione pericolosa della Fiorentina che prova lo schema. La conclusione volante di Pezzella viene deviata involontariamente da Sottil sul fondo. 77′ Gran serpentina di Bentancur poi ostacolato fallosamente col braccio largo da Ceccherini. Pasqua convalida il penalty dopo aver visionato il Var. Giallo per Ceccherini. La cosa fa infuriare Rocco Commisso che andrà poi a sfogarsi davanti ai microfoni. 80′ Doppietta per Ronaldo che spiazza Dragowski dal dischetto. Per CR7 è il 50° gol in bianconero dopo una stagione e mezzo alla corte di Madama. 87′ Tiro di Ronaldo da posizione decentrata deviato in corner. 90+1′ Stacco e colpo di testa vincente di De Ligt sugli sviluppi di un corner battuto da Dybala. 3-0! quindi Pasqua da il tripplice fischio: è finita! s’è concluso un match dominato nel gioco dai bianconeri, di fronte ad una Fiorentina impostata ad antico catenaccio dal furbo Iachini. Avrebbe voluto il buon Beppe ladrucchiare in qualche modo il punticino e la ha provate tutte. Ma di fronte, oltre al crescente sarrismo bianconero, v’era l’intramontable CR7, l’ineffabile Cuadrado, il sempre più bravo Bentancur ed i vari Costa, Rabiot e De Ligt in rampa di lancio. Certo la manovra bianconera era un poco meccanizzata, ma di fronte Iachini aveva costruito Fort Apache.
Amen
PAGELLE JUVENTUS:
SZCZESNY 7,5: salva il risultato in un paio d’occasioni nella prima parte del primo tempo. Poi nulla più.
CUADRADO 7: solito buon dinamismo sia per portar su l’azione sia per chiudere.
BONUCCI 6,5: diligente regia difensiva.
DE LIGT 7,5: buono negli anticipi, segna un bel gol di testa in stacco perentorio.
SANDRO 5: solito contributo né carne ne pesce.
BENTANCUR 7: buona prova di dinamismo e rapacità nel canile di centrocampo.
PJANIC 5,5: solito regista lento ed involuto. Potrebbe e dovrebbe almeno 2 o 3 volte per partita andare al tiro su azione. Ne ha facoltà. Ci va una volta e si procura un rigore.
RABIOT 7: sta crescendo bene il francesone, in fisicità e mantenimento della sfera cuoiata, nel fraseggio e nelle incursioni. Quando esce, il pubblico applaude, mentre fischia l’ingresso di Matuidi al suo posto.
MATUIDI SV: un quid di tempo atto a raccogliere i fischi del pubblico.
COSTA 6: comincia ad intravedersi qualcosina del campione qual è. Diamogli tempo e spazio.
BERNARDESCHI SV: anche per lui poco tempo per dimostrare di voler bene alla maglia.
HIGUAIN 6: si batte inseguendo palloni fino a centrocampo. Arriva in area poco lucido. Alla fine si divora un gol già fatto sparando sul portiere.
DYBALA 6,5: serve l’assist per il gol di De Ligt. Si muove benino, ma si vede che è un po’ scocciato di partire dalla panca.
RONALDO 7,5: segna due ottimi rigori da manuale. Raggiunge quota 50 reti in bianconero, 740 in assoluto e 33 in stagione. Come al solito si muove su tutto il fronte d’attacco con verve giovanile. Ma le sue frequenze sono ben al di sopra di quelle dei suoi compagni.
SARRI 6,5: riesce a far mantenere calma e gesso ai suoi, nonostante l’iniziale imperforabilità della difesa viola. Alla fine prevale il suo gioco d’imposizione.
ARBITRO (sig. Fabrizio Pasqua di Nocera Inferiore) 5: finge di non vedere un primo rigore su CR7. Finge di non vederne un secondo su sberla dal limite di Pjanic intercettata di braccio (sarà il VAR a richiamarlo). Concede subito alla Juve un terzo, che era un po’ meno evidente degli altri due. Deve farsi le ossa.
Voster
Giuseppe Marchetta