LE PAROLE DI OIER ZARRAGA
LE PAROLE DI OIER ZARRAGA
Il centrocampista dell’Udinese ha parlato a Radio TV Serie A con RDS
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista dell’Udinese Oier Zarraga ai microfoni di Radio Serie A con RDS:
RUNJAIC
“Il mister vuole giocare un calcio moderno, più aggressivo, vuole il controllo di palla. A noi piace e si vede in queste prime partite che abbiamo cominciato bene. Lo stiamo ascoltando e stiamo assimilando. Non ci siamo posti un obiettivo ma sappiamo che dobbiamo fare meglio soprattutto nelle partite in casa. Il fattore casalingo può essere determinante”.
ATHLETIC E UDINESE
“A Udine come nell’Athletic si lavora su unità e senso di appartenenza. Buona parte del gruppo è rimasta ed è più facile lavorare insieme”.
STAGIONE SCORSA
E’ stata pesante e dura la scorsa stagione. Non arrivavano i risultati. è la prima volta Ho imparato tantissimo sulla Serie A, sul calcio italiano, sulla città di Udinese. Ora sento più fiducia e non dobbiamo ripetere gli errori del passato.
I RAGAZZI DI BILBAO
“I baschi sono differenti. Abbiamo tanta personalità ma siamo tanto rispettosi con tutti. E’ un modo di essere. Bilbao vive di calcio. Se sei di Bilbao, sei dell’Athletic, è una fede che non si può spiegare, si vive. Quando entri in campo giochi per tutti i baschi. Devi essere pronto. Il derby contro la Real Sociedad è molto sentito. Ci conosciamo e dopo il match parliamo tranquillamente. Ho amici lì e ho esultato per loro. Con Iker Munian ho passato l’estate. Sento sempre anche Nico Williams. E’ ancora giovane ma è fortissimo, sta diventando decisivo in zona gol”.
DEULOFEU
“Gerard è stato determinante per il mio inserimento qui. Mi ha parlato dell’Udinese, mi ha aiutato in tutto e per me è stato più semplice. E’ una grande persona”.
ALEXIS SANCHEZ
“El Nino ha vinto tanto, tantissimo ed è tornato qui con un’umiltà incredibile. Credo che sarà determinante per noi nel corso della stagione”.
DIFFERENZE TRA LIGA E SERIE A
“Qui si lavora tantissimo sulla tattica, in Spagna più sulla tecnica, il controllo palla e sull’attaccare lo spazio. Negli ultimi anni però l’Italia sta cambiando in questo senso. Noi ad esempio cerchiamo di controllare il gioco. E’ stato comunque un salto enorme. Giocavo su profondità e pressing alto, qui più sull’ordine tattico e difensivamente e ho imparato molto”.
L’IDOLO KROOS
“Ho giocato due volte al Bernabeu contro Kross. E’ incredibile vedere la tranquillità con cui gioca. Un vero peccato non vederlo più in campo. Mi piacerebbe un giorno essere come lui”.
(Foto LaPresse)