Juve: sul futuro di Buffon c’è una sola certezza. Inter: ecco i soldi, ma occhio alla decisione di Zhang. Diritti Tv: il pacchetto è sospetto… Italia: la retromarcia su Mancini
Pausa per la Nazionale, giorno mille. Qui a furia di romperci le balle siamo diventati esperti anche di navi incagliate. La drammatica assenza di pallone ci costringe a spolverare le nostre lauree in “Canali da liberare con dottorato su Suez”, “vaccinazioni di Scanzi e altri privilegiati”, “ustioni di Gianni Morandi”, “vacanze a Dubai di vips”, altro. E, quindi, speriamo che il campionato torni presto perché altrimenti inizieremo a lanciare i razzi sulla Luna a colpi di tweet. O forse lo stiamo già facendo.
Che poi non è che il pallone manchi del tutto, ci sono le Nazionali. I complimenti a Mancini si sprecano, aggiungiamo i nostri: 24 risultati utili consecutivi sono molti anche se giochi contro la Nazionale cantanti. Francamente, tutto questo grasso colante non era scontato. Noialtri, per dire, pensavamo che Mancini avrebbe fatto danni perché adatto a “fare mercato” e meno a “selezionare”. E invece no, costui seleziona che è un piacere, al punto che in questo momento la Nazionale azzurra è la squadra italiana che gioca il calcio migliore, nel senso che è difficile pensare a un club di serie A più bravo nei 90 minuti. Se si tiene presente che il Sciarpetta li allena una settimana ogni trimestre… beh, davvero niente male.
In assenza di pallone, c’è anche chi sfodera la laurea in “tornei Atp di tennis”. Tipo il sottoscritto. Ecco, per me Sinner è forte. Che non si dica che non l’ho detto. Anche Musetti, tra l’altro. E anche questa l’abbiamo scritta.
Ma veniamo a due spinosi casi di queste ore, tirati fuori da quelli che hanno la laurea in “scelte da fare sul finir della carriera”. Al centro della questione il futuro di due grandi, Vale Rossi e Gigi Buffon.
Il primo è arrivato desolatamente dodicesimo nel primo Gran Premio stagionale, in Qatar, e tutti a dire: “Ma baaaastaaaa, ritirati! Son dieci anni che non vince niente!”. Funziona sempre così: quando il “gigante” finisce nella melma, il “nano” gode come un cammello. E quindi sì, gli hanno fatto pelo e contropelo, soprattutto sui social, ma anche in zone meno contaminate dalla barbarie e addirittura per bocca di menti illuminate.
La verità incontestabile è che costui, Vale da Tavullia, potrà anche arrivare tutto l’anno ultimo ma resterà quello che è, ovvero una leggenda. L’altra verità è che non tocca a noi decidere cosa sia giusto o sbagliato. Il ragazzo ha il legittimo diritto di fare quello che vuole, anche se @pupetto77 non è d’accordo. Del resto Valentino vale ancora una bella “fetta” di Circus, a prescindere dai piazzamenti. SEGUE